La parola “giargianese” ha etimologia incerta, fino a pochi anni fa la parola era sconosciuta persino ai motori di ricerca che non restituivano alcun risultato.

Come ci segnala Enzo da Milano, si diceva “giargianese” a una persona che arrivava da fuori Milano, all’oscuro di tradizioni, dialetto, usi e costumi. Un forestiero quindi.

Altre ricostruzioni indicano che la definizione venisse dal sud Italia e che in passato avesse rappresentato una persona con un linguaggio poco comprensibile.

Mancano però fonti attendibili e certificabili: posta la difficoltà nel risalire al significato storico della parola ci concentriamo sulle recenti evoluzioni linguistiche.

Grazie all’abbondante utilizzo del termine nei social network possiamo tranquillamente definire giargianese, abbreviato anche giargiana, come il perfetto antagonista del Milanese imbruttito.

Il Giargianese infatti è l’esatto opposto dell’imbruttito abitante del capoluogo lombardo.

Non va mai di fretta e sa riflettere sui valori importanti della vita e trae ampio beneficio dalla gestione del tempo.

Non ritiene prioritario presentarsi puntuale agli appuntamenti, preferisce concentrarsi sulla propria preparazione.

Considera importante il livello di istruzione complessivo, sopratutto quello acquisito con la passione e lo studio personale e considera del tutto inutile quello scolastico legato solo al nome della scuola e non ai risultati.

Nello stesso modo non dà importanza al nome del produttore dei vestiti o delle scarpe che indossa. Non giudica il monaco dall’abito e reputa Steve Jobs in jeans e maglietta come un’icona stilistica.

Non si relaziona al prossimo con frasi fatte, epiteti e preferisce il contatto umano diretto all’utilizzo di social network.